Don Sturzo
non so che studii in Roma: stava per ripartire per la Sicilia e chiese di vedermi. Non ricordo nulla di quel primo colloquio; ma da esso cominciò una
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bisogno di beneficio per vivere; con lui convivevano un fratello maggiore, prete anche egli, ora vescovo di Piazza Armerina, e due sorelle nubili. Tornava a
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, collaboratori. Nel settembre del 1900 si adunarono presso di me amici di tutte le parti d'Italia per fondare il nuovo partito popolare di cattolici, che avrebbe
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Bologna. La vigilia, a notte, oltre 500 giovani, di ogni parte d'Italia, si trovarono insieme per prendere gli accordi preliminari. La mattina seguente
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per quali motivi, al maestro del S.P. che negò l'imprimatur; e fu stampata a parte, senza imprimatur, allachetichella. Don Sturzo, affrettiamoci a
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. Convocò anche, per quella occasione, i suoi contadini, a quali tenni un discorso. Egli mi osservò che di quella massa di organizzati — potevano
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Intanto D. Sturzo, prete e segretario di un. partito politico aconfessionale, esercita, con lo strano connubio, una duplice funzione di garante. Per
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Accademia della crusca
